Matteo Ortolani è intervenuto ai microfoni di Radioblabla per parlare del suo primo anno in Mongolia come capitano del Brera Ilch e dei numerosi progetti del club in terra asiatica. Matteo, ambassador della società, ha potuto assistere ad una bellissima mostra di Caravaggio organizzata dall’ambasciata italiana di Ulan Bator e ha svelato qualche retroscena dell’intera iniziativa che si fonda sul binomio calcio-arte.
Sulla sua avventura in Mongolia:
“Ho avuto il piacere a gennaio di avere un incontro con tutta la società del Brera Milano, mi hanno presentato il progetto che si espande in diverse nazioni. Io mi trovo in Mongolia nella capitale Ulan Bator e gioco per il Brera Ilch. Il club ha subito creduto in me, nella mia figura per far partire il progetto. Ho diverse responsabilità perchè sono il capitano e l’ambassodor della società qua in Mongolia. Il progetto si estende poi in Mozambico e in Macedonia dove il Brera ha altre due squadre. La cosa molto bella di questa società è che è quotata in borsa al Nasdaq, questo fa capire le grandi ambizioni siano del club”.
Sulle rivalità nel campionato mongolo:
“Ci sono tante squadre che giocano qui nella capitale quindi abbiamo diversi derby rispetto al normale. C’è l’Ulaanbaatar che è diciamo la squadra simbolo della capitale riprendendo lo stesso nome. Per noi comunque sono stati un po’ tutti derby o meglio finali perchè abbiamo preso la squadra a febbraio in una situazione complicata. Da quando siamo arrivati in Mongolia abbiamo vinto tante partite e siamo riusciti a raggiungere la salvezza”.
Sulla collaborazione con l’ambasciata italiana:
“Brera sappiamo tutti che come quartiere fa riferimento soprattutto all’arte. Quando siamo arrivati in Mongolia, insieme e grazie soprattutto al responsabile del marketing Federico Pisanty, ci siamo messi in contatto con l’ambasciata italiana e abbiamo chiuso una collaborazione. Loro hanno organizzato dei bellissimi eventi legati al mondo dell’arte e in particolare a Caravaggio. Hanno portato quadri, allestito una mostra, un film. Ci siamo addentrati in questa realtà che per me è una novità mentre non lo è per il Brera. E’ sempre un bene per la nostra cultura che opere di questa importanza vengano mostrate fuori dall’Italia”.
“Unione tra calcio e arte è insolita ma si è rivelato un incontro molto positivo. All’evento c’erano 3-400 persone. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 30 giugno, e si trova al Museo Nazionale di Chinggis Khan. Consiglio a tutti l’esperienza”.