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Genoani Foresti intervista il duo Andrea Mazza-Ala Ramadan, dopo la salvezza raggiunta con il Brera Ilch

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Raccontiamo l’intervista realizzata dalla pagina editoriale Genoani Foresti al tecnico italiano del Brera Ilch in Mongolia Andrea Mazza e al direttore generale del club Ala Ramadan, autori dell’impresa raggiunta con la salvezza a tre giornate dal termine del campionato.

Queste le dichiarazioni dell’allenatore milanese, chiamato a prendere la guida della squadra lo scorso febbraio quando il Brera aveva solo tre punti in classifica:

Mister Mazza qual’è stato il segreto di questa impresa ?

“E’ stata una grandissima soddisfazione per me, per il Direttore Ramadan ma anche per i giocatori che hanno saputo mettere l’anima in questa situazione molto difficile. Il direttore Ramadan è una persona molto preparata, ha già un percorso professionale importante pur essendo giovane farà sicuramente strada. Quando sono arrivato in Mongolia avevamo tre punti, la squadra è stata rifatta nel mercato di febbraio ed abbiamo lavorato tutti bene altrimenti non si sarebbero raggiunti questi risultati. Nel calcio nessuno regala nulla e ricordo che abbiamo realizzato negli ultimi tre mesi una media punti da squadra di alta classifica.”

Nel gruppo squadra ci sono diversi giocatori di diverse nazionalità che potrebbero essere papabili da club europei? Quale modulo tattico ha adottato durante la stagione?

“Per quanto riguarda il modulo adottato, spesso il 4-2-3-1 ma non chiamatemi integralista. Sono stati tutti calciatori bravissimi, poi è chiaro che vi sono delle individualità.

Aaoto Saito è un calciatore giapponese molto forte. Un professionista serio mi ricorda molto Yuto Nagatomo, l’ex giocatore dell’Inter e della nazionale giapponese. Aoto gioca esterno alto a sinistra.

Ankhbayar Sodmunkh è un esterno destro offensivo molto interessante, di nazionalità mongola e gioca già con la nazionale del suo paese.

Abbiamo anche due argentini molto interessanti, il centrocampista classe 2001 Agustin Maciel scuola Arsenal di Sarandì e il difensore centrale classe 1999 Leonel Videla di scuola San Martin.

C’è anche un ottimo giocatore italiano che è anche il nostro capitano: Matteo Ortolani.

Matteo ha avuto un passato alla Ternana oltre ad esperienze in altri stati come la Grecia e l’Albania.”

Per un allenatore italiano quella in Mongolia dev’essere stata un’esperienza particolare, cosa l’ha colpita maggiormente?

“Rientro in Italia molto più ricco nell’animo come uomo, dopo aver fatto nuove esperienze di crescita professionale ed umane in realtà totalmente diverse.

Allenarsi a meno trenta gradi in campi ghiacciati, spostarsi ore per allenarsi e trasmettere concetti di lavoro ai giocatori e all’ambiente non è stato così semplice.

E’ stata un’esperienza molto soddisfacente, vorrei ringraziare tutti a partire dal direttore Ala Ramadan che ha fatto un lavoro pazzesco mettendomi a disposizione un gruppo di persone disponibili ad ascoltarmi e a lavorare nel migliore dei modi.

Non vorrei dimenticare nessuno a partire dai tifosi che ci sono stati sempre vicini.

Un encomio particolare va fatto al traduttore Ale, alla fisioterapista e mental coach Mugi, al direttore sportivo mongolo Sana’ che parla inglese ed è stato fondamentale per noi ed infine all’allenatore in seconda insieme al preparatore dei portieri.

Tutto l’ambiente ed il team ha recepito il nostro messaggio riuscendo a collaborare, remando dalla stessa parte in maniera compatta.”

Ultima domanda sul futuro di Mister Andrea Mazza?

“Appena potrò rientrerò in Italia, sono molto contento del lavoro svolto e di quanto ottenuto. Con la società ci incontreremo più avanti ed insieme decideremo cosa fare.”Appena potrò rientrerò in Italia, sono molto contento del lavoro svolto e di quanto ottenuto. Con la società ci incontreremo più avanti ed insieme decideremo cosa fare.

Colgo l’occasione per ringraziare di cuore mio fratello Paolo che, in questo periodo lontano dall’Italia, è stato determinante per me e per il mio adorato cane Indiana.

Non vedo l’ora di riabbracciare entrambi.”

Le parole invece del direttore generale Ala Ramadan:

Direttore Ramadan a Febbraio eravate praticamente retrocessi ma avete fatto un miracolo..

“E’ stato un bel lavoro di squadra. Ringrazio tutti i membri dello staff, tutti i giocatori, gli allenatori, i fisioterapisti ma anche i tifosi che ci sono stati sempre vicini. Sono arrivato qui in Mongolia avendo ricevuto un mandato di responsabilità totale sul progetto.”E’ stato un bel lavoro di squadra. Ringrazio tutti i membri dello staff, tutti i giocatori, gli allenatori, i fisioterapisti ma anche i tifosi che ci sono stati sempre vicini. Sono arrivato qui in Mongolia avendo ricevuto un mandato di responsabilità totale sul progetto.

Ho trovato grandi difficoltà perché la squadra era al fondo della classifica del campionato ma ho percepito anche grande disponibilità da parte di tutti i collaboratori presenti per rovesciare la situazione nella quale si trovava il club.

Abbiamo costruito una squadra in poco tempo ma prendendo ragazzi interessanti nel mercato di Febbraio che qui in Mongolia equivale a quello estivo in Italia.

Abbiamo acquistato calciatori, realizzato dei prestiti e firmato dei contratti con giocatori svincolati.

Poi il resto l’ha fatto il tecnico Andrea Mazza che è stato bravissimo a trovare l’empatia con l’ambiente in breve tempo.”

Il tecnico ha lavorato benissimo..

“Dopo la prima partita persa sei a uno ci siamo trovati il giorno dopo ad analizzare la sconfitta. Sembra un paradosso ma analizzando la partita abbiamo trovato più cose positive che negative in quella netta sconfitta e il nostro cammino è partito da quel momento.”Dopo la prima partita persa sei a uno ci siamo trovati il giorno dopo ad analizzare la sconfitta. Sembra un paradosso ma analizzando la partita abbiamo trovato più cose positive che negative in quella netta sconfitta e il nostro cammino è partito da quel momento.

L’allenatore ha gestito il tutto a modo suo. Ci siamo trovati in una situazione dalla quale si sarebbe usciti solo tutti insieme con un gruppo coeso.

Andrea Mazza anche in questo è stato bravissimo.

Un altro passaggio che ha fatto la differenza è stata la capacità del mister nel far capire alla squadra che bisognava fare le cose in maniera semplice.

Fondamentale è stato capire che non dovevamo cercare di fare cose che non erano alla nostra portata.

I segreti di questa salvezza miracolosa son stati principalmente questi .

Va detto un grazie anche all’ambiente esterno che ci ha permesso di lavorare in tranquillità.

Qui in Mongolia semmai ci sono difficoltà ambientali legate al clima, trovare campi agibili non è stato semplice.

Ci siamo allenati per molto tempo ad orari complicati ed in situazioni difficili.

Il Brera gioca nella capitale della Mongolia che si chiama Ulaabaatar e per allenarci, nel periodo invernale, a trenta gradi sottozero, dovevamo andare in un campo coperto della periferia la mattina presto a quaranta minuti di macchina tutti i giorni e più volte al giorno.

Nel nostro percorso anche questa fatica è stata trasformata in positivo e ci ha resi ancora più forti.”

Ala Ramadan è stato anche anche un bel giocatore…

“Sono di nazionalità libica, vivo a Milano e ho avuto un passato calcistico nelle giovanili del Milan e del Lecco. In seguito sono andato negli Stati Uniti a studiare dove mi sono laureato in marketing e management e ho giocato con discreti risultati nel campionato NCAA americano.

Purtroppo ho avuto un brutto infortiunio al ginocchio e non sono riuscito più a continuare il mio percorso da calciatore professionista.

In questa stagione ho anche segnato un gol nel Brera Ilch, il mister aveva bisogno e mi ha schierato in una partita. Il mio ruolo però sia chiaro, è dietro una scrivania nel mondo del calcio. Come direttore generale penso di aver fatto bene e spero di continuare così. “

Per il futuro ha visto qualche giocatore interessante per il prossimo campionato del Brera Ilch?

“Ci sono molti giocatori interessanti in questo campionato. In particolare in squadre come il Deren o il Falcons che forse vincerà il campionato Mongolo ma non voglio fare nomi altrimenti possono portarceli via.

Nel campionato mongolo i soldi non mancano di certo.”