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Il fondatore del Brera Calcio Alessandro Aleotti relatore all’evento Global Inclusion del Sole 24 Ore

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MILANO – Il fondatore del Brera Calcio e Presidente di Brera Milano Alessandro Aleotti è stato tra i relatori di Global Inclusion, l’evento organizzato dal Sole 24 Ore al Teatro Elfo Puccini a Milano lunedì 13 novembre. Aleotti ha partecipato insieme allo chef Alberto Gipponi, all’attrice e creatrice del Festival del Silenzio Rita Mazza, alla marketing manager e triathleta Cristina Nuti al panel conclusivo dal titolo “Anch’io: media, sicurezza psicologica e partecipazione”, portando l’esperienza del Brera e dei suoi progetti inclusivi sul palco.

“Il calcio è oggi uno dei linguaggi più significativi e più potenti della contemporaneità – ha esordito Aleotti -. Io ho fondato il Brera all’inizio del terzo millennio, dirigevo un piccolo quotidiano di opinione e mi sono reso conto che era molto più semplice definire dei risultati concreti e misurabili con una squadra di calcio che con un giornale”.

Aleotti ha poi proseguito: “È un fatto che nei Paesi nativi e molti altri Paesi europei e larga parte dell’America Latina è un fenomeno meta religioso, inserito dentro il dna collettivo delle persone, attraverso cui le persone pensano e dialogano. Tutti pensano di saper parlare di calcio, anche se non sappiamo di cosa stiamo parlando quando parliamo di calcio”. Ed è da qui che parte l’esperienza del Brera e del suo impegno nel sociale: “Il nostro dna di partenza è stato cercare di esplorare progettualità che potessero essere fatte attraverso il calcio, però sapendo di calcio. Abbiamo fatto progetti importanti su alcune forme di fragilità sociali o identitarie: abbiamo fatto nascere la prima squadra di calcio in un carcere ed è nato un progetto sperimentale che poi ha originato in altre carceri iniziative analoghe. Progetti che hanno originato impatti misurabili. Poi abbiamo lavorato con la comunità rom, coi richiedenti asilo, progetti che vanno approcciati con una chiave responsabile e molto seria, mentre di solito il mondo del calcio è molto monodimensionale e legato solo al risultato sportivo”.

Ora per il Brera è iniziata una nuova era, una nuova esperienza internazionale: “Ci siamo aperti a un’iniziativa finanziaria collegata agli Stati Uniti per far capire come l’ESG nello sport deve costruire progettualità che siano replicabili e sostenibili, autosufficienti economicamente”, ha spiegato Aleotti.

In chiusura, il Presidente di Brera Milano ha lasciato una riflessione sul concetto di libertà e di partecipazione: “La partecipazione è una straordinaria forma di libertà, ma la libertà è anche un fenomeno interiore, e la principale liability che viene fuori oggi è che buttiamo tutto su un linguaggio che deve essere comunicato, visibile e forte e abbiamo un po’ compresso gli spazi della libertà interiore. Libertà è sì partecipazione, ma anche un po’ poesia”.