BRERA
ABOUT BRERA FC
BRERA FOOTBALL CLUB
la terza squadra di milano
IIl Brera FC è un club calcistico, fondato nel 2000, che - nonostante sia sempre rimasto nel dilettantismo - è unanimemente riconosciuto come «la terza squadra di Milano». Tale definizione non deriva dal ranking calcistico, ma dalla forte sovraesposizione mediatica ottenuta dal Brera in relazione ai tanti progetti, prevalentemente a sfondo sociale, realizzati attraverso il calcio. Gli indici di notorietà del brand - più volte misurati e certificati - sono molto significativi e definiscono con chiarezza la percezione del Brera come «terza squadra di Milano». Il focus del club è sempre stato l’utilizzo innovativo del calcio come esperimento sociale, sportivo, culturale e comunicativo.
Recentemente, a seguito di un’iniziativa di investitori americani, è avvenuta la quotazione al NASDAQ di una società irlandese (Brera Holdings Ltd) che racchiude le attività esistenti del Brera FC ma soprattutto è finalizzata a implementarne una strategia di sviluppo. Tale strategia è, ovviamente, tesa ad entrare nel calcio professionistico. La scelta, tuttavia, non è quella di scalare la piramide calcistica italiana (un progetto costoso, difficile e probabilmente velleitario), bensì di creare una sorta di «club globale» con l’headquarter a Milano e diverse squadre a marchio Brera: di prima o seconda divisione in paesi europei calcisticamente minori; di divisioni anche inferiori nei continenti calcisticamente emergenti (Africa, Asia, Sudamerica), in questi ultimi con un approccio ESG. In aggiunta al calcio, Brera Holdings ha recentemente intrapreso una strategia multisport.
LA STORIA DEL BRERA FC
La storia del Brera F.C. inizia nell’estate del 2000 per volere del giovane giornalista e editore Alessandro Aleotti. Rilevati i diritti sportivi dell’Atletico Milan, il Brera partecipa al campionato di serie D. La novità di una terza squadra milanese insediata nel cuore della città nello storico quartiere degli artisti, la riapertura dell’Arena e l’affidamento della prima squadra nel novembre del 2000 a Walter Zenga, fanno in breve del Brera un “caso” mediatico e sportivo. Grande risalto e importanza nella storia neroverde lo hanno avuto i progetti sociali, primo fra tutti quello del “Free Opera” (stagione 2003 -2004), progetti extracalcistici, come la partecipazione al film sul calcio “il tredicesimo uomo” con Gianfelice Facchetti (2007 – 2008) e, non da meno, l’impronta multietnica nella realizzazione delle rose delle varie stagioni (una formazione Juniores interamente composta da ragazzi extracomunitari nel 2001 – 2002). Negli anni il Brera si è anche differenziato per il modo di affrontare il calcio dilettantistico, dalla realizzazione di “film” documentari (“fino all’ultimo pallone” nel 2004 – 2005 “promossi in promozione” nel 2007 – 2008, “una stagione divertente” 2005 – 2006), fino alla scelta di affrontare una stagione, quella del 2013 – 2014, senza un allenamento (da qui il libro del Presidente “Mai un allenamento, solo il talento”) in pieno slogan “comunque vincenti”. Di seguito potete approfondire le singole stagioni sportive.
Nella prima stagione sportiva, 2000/2001, al modesto campionato della prima squadra retrocessa in Eccellenza, fa da contraltare la splendida cavalcata della formazione Juniores Nazionale, arrivata ad un passo dalla finale per il titolo italiano dopo essersi proclamata campione lombarda di categoria.
In vista della stagione sportiva 2001/2002 il front-office neroverde decide di mutare radicalmente filosofia. Per affrontare l’Eccellenza viene allestita una compagine costituita da giovani che non hanno nel calcio la loro unica fonte di reddito. Insomma, dei dilettanti nel senso proprio della parola. I risultati si possono considerare positivi. Il Brera, praticando un calcio decisamente piacevole per la categoria, consegue un onorevole terzo posto. Fuori dal campo l’attenzione alle problematiche sociali spinge la società a collaborare con l’agenzia Cuorum al fine di garantire, nel momento più critico vissuto dai profughi afghani in Pakistan, la massima visibilità di Intersos: un’organizzazione senza fini di lucro per aiuti d’emergenza e di prima riabilitazione. Il marchio Intersos, comparso a fine novembre sulle maglie del Brera, viene affiancato a marzo a quello della “Città di Cosenza”. La sponsorizzazione, finanziata da imprenditori e operatori commerciali cosentini, intende ribaltare simbolicamente il luogo comune dell’assistenzialismo che dal ricco nord si dirige verso un sud apatico ed improduttivo. Ma la vera novità della stagione è rappresentata dalla partecipazione ad un campionato federale di una formazione juniores interamente composta da ragazzi extracomunitari regolarmente residenti nel nostro paese. L’impegno di Aleotti per l’integrazione degli immigrati, cominciato nel 1999 con il progetto MilanoMondo, incontra il plauso di Giuliano Milesi, Presidente del Comitato Regionale Lombardo, che decide, in via eccezionale, di concedere una deroga al tesseramento dei ragazzi stranieri. L’entusiasmo dei ragazzi, appartenenti a 13 comunità etniche differenti, supera le inevitabili difficoltà di lingua, cultura e religione. Solo i gravi infortuni occorsi a tre degli elementi migliori della squadra impediscono alla compagine multietnica di battersi fino in fondo per il primato nel girone. Su questa attività sportiva il Brera F.C., in collaborazione con l’associazione culturale Comuna Baires, inserisce un progetto di narrazione letteraria e teatrale della squadra. Il nuovo corso del Brera coinvolge anche i più giovani. Con lo scopo dichiarato di favorire la formazione di buoni sportivi ed ottimi cittadini, la società neroverde lancia nel suo secondo anno di vita una squadra esordienti 1989-90 e una pulcini 1991-92.
Nella sua quarta stagione sportiva, 2003/2004, il Brera sviluppa due importanti progetti. Il primo fa riferimento alla realizzazione di una Prima squadra interamente composta da giocatori italoargentini. Tale iniziativa, derivante dalla collaborazione con la società Eurobaires ed il prestigiosissimo club argentino River Plate, porta al Brera una squadra molto competitiva che, infatti, chiude al primo posto al girone di andata del campionato di Eccellenza. Contrasti organizzativi con il partner Eurobaires, tuttavia, producono la chiusura anticipata del progetto e quindi, privata dei migliori giocatori, la Prima squadra del Brera giunge al terzo posto, fallendo per un soffio il ritorno in serie D. Anche sul fronte della formazione Juniores, alla chiusura al primo posto nel girone di andata, fa seguito una privazione dei migliori elementi (per sostituire i giocatori argentini di prima squadra) che determina un piazzamento finale al quinto posto. Invece, totalmente positivo si dimostra il progetto “non solo calcistico” della stagione: FreeOpera Brera, una squadra, partecipante al campionato di Terza categoria, interamente composta dai detenuti del carcere di Opera e gestita dal Brera F.C. Oltre ad uno straordinario successo in termini di visibilità mediatica e di consenso all’iniziativa, il FreeOpera raggiunge lo storico risultato della promozione in Seconda categoria.
Nella stagione 2004/2005 il Brera “regala” al Carcere di Opera la gestione del FreeOpera e si concentra su un importante progetto audiovisivo: la realizzazione del film documentario “Fino all’ultimo pallone”. Si tratta di un racconto visivo della stagione sportiva della Prima squadra che, pur conclusasi con la retrocessione in Promozione, offre uno spaccato reale del calcio dilettantistico. Il documentario attualmente è in concorso ai principali festival del cinema sportivo. Detto della retrocessione della Prima squadra, va ricordato il campionato della formazione Juniores che raggiunge una meritata salvezza. Da segnalare, l’avvio di un rapporto con la Cina attraverso la partecipazione del Brera Juniores (insieme a Inter, Milan e nazionale under 19) alla prima edizione (svoltasi a Milano) della Marco Polo Cup che verrà replicata in Cina nei prossimi anni.
Nella stagione 2005/06, con un buon campionato regionale della Juniores, purtroppo, arriva anche la retrocessione della Prima Squadra del Brera che passa dalla Promozione in Prima Categoria. Nonostante l’anno negativo sul piano dei risultati, il clima complessivo è stato divertente, come rappresentato nell’omonimo film che trovate sul sito. Ma dopo 2 anni di retrocessioni è venuto il momento di cambiare marcia anche sul piano dei risultati sportivi.
La settima stagione sportiva del Brera, quella 2006/2007, si caratterizza invece per una storica vittoria dei playoff che riportano la Prima squadra in Promozione. Dopo una regular season chiusa al quinto posto, il Brera vince i due confronti diretti nei playoff a Bresso e Solaro, agguantando un magico salto di categoria. La soddisfazione è ancora maggiore, se consideriamo che la Prima squadra era integralmente composta da ragazzi milanesi e italoargentini di soli 18/20 anni. Anche questa avventura è stata fissata in un bel documentario, dal titolo “Promossi in Promozione”. Quest’anno si caratterizza anche per l’avvio di un importante progetto di calcio sociale con la storica istituzione milanese de I Martinitt. Il Brera ha fatto nascere e gestito una squadra interamente composta da minori disagiati, ospitati nelle comunità-famiglia dei Martinitt. Questa squadra ha raggiunto, oltre ad un onorevole settimo posto nel campionato CSI, soprattutto l’importante obiettivo di integrare tra loro e con l’esterno i ragazzi partecipanti al progetto. Per questo progetto (e per gli altri progetti sociali che negli anni il Brera ha svolto tra gli immigrati e nel carcere di Opera), nel giugno 2007 il Brera è stato premiato alla Scala di Milano con il prestigioso riconoscimento speciale del premio “Milano produttiva” della Camera di Commercio. In questo anno positivo, anche la giovane formazione Juniores del Brera, ha svolto un buon campionato mancando per un punto i playoff.
L’ottava stagione, quella 2007/2008, ha avuto un’importante novità: l’esordio nel calcio a 5 che ha centrato l’immediata promozione in serie C2. La stagione del calcio a 11 ha visto ancora presenti giocatori italoargentini che hanno dato vita ad un buon campionato che si è concluso al decimo posto, non male per essere una neopromossa. Da segnalare anche la rinuncia definitiva all’allestimento di una formazione Juniores di calcio a 11, per rivolgere gli sforzi sulla Prima squadra di calcio a 11 e a 5, e sulla nostra scuola calcio non competitiva che ha continuato la sua impetuosa crescita di bambini partecipanti. Da segnalare, la continuazione della gestione della squadra dei Martinitt e, soprattutto, la ristrutturazione dell’antico campo dei Martinitt di via Pitteri che è divenuto la sede ufficiale degli allenamenti del Brera. Infine, anche una bella iniziativa extracalcistica: la partecipazione del Brera al film sul calcio “il tredicesimo uomo” con Gianfelice Facchetti, che racconta una storia calcistica ambientata nel Brera calcio (nella finzione cinematografica militante in serie C, speriamo porti fortuna…) dove il protagonista Facchetti è il portiere della squadra.
La stagione 2008/2009 si è caratterizzata per un progetto innovativo: “il Brera dei Tifosi”, cioè il tentativo di coinvolgere i tifosi nella gestione diretta della squadra. Nonostante il progetto sia stato ben comunicato e si siano raccolte subito più di 400 adesioni, il meccanismo non ha funzionato anche perché la squadra è andata in contro ad una retrocessione molto pesante giungendo ultima. Invece, la formazione di calcio a 5 ha affrontato con tranquillità il campionato di C2 giungendo a metà classifica. Da segnalare, infine, il torneo “Campioni di Milano” che il Brera ha organizzato per 32 squadre della città di Milano.
Nella stagione 2009/2010, quella del decennale, il Brera ha potenziato ulteriormente la produzione di audiovisivi sia attraverso il racconto di tutte le partite del campionato sia ripercorrendo la storia del club con delle clip documentaristiche (sul canale Brera channel potete trovare tutti i video). Il decennale è stato l’ultimo anno di presenza consecutiva della Prima Squadra nelle categorie dilettantistiche, concludendo il campionato all’ottavo posto del proprio girone di Prima Categoria.
Ritenuta momentaneamente esaurita l’esperienza nel calcio tradizionale, il Brera ha cercato nuove e innovative attività calcistiche. Il 2011 è l’anno del torneo di Viareggio: tramite la collaborazione con il team gabonese “Emergence” dei fratelli Grimaldi, il Brera ha partecipato al prestigioso torneo giovanile con un gruppo di giovani calciatori africani con il nome “Brera Emergence Gabon”, ottenendo una vittoria e due sconfitte. Nel biennio 2010-2012 il Brera ha mantenuto e potenziato il proprio originale progetto di scuola calcio non competitiva all’Arena Civica di Milano
Poi, dal settembre 2012, anche la prima squadra è tornata “in pista” ripartendo “dal basso” (Seconda Categoria) e inaugurando una fase nuova caratterizzata da un forte sforzo di coinvolgimento del pubblico (tutte le partite all’Arena sono a ingresso gratuito) e dal tentativo di rendere percepito un modello originale e innovativo di Club calcistico dilettante. L’esperienza in Seconda Categoria si è conclusa a un passo dalla promozione nella categoria superiore, con l’eliminazione ai play off.
Nella stagione 2013/2014, il Brera ha deciso partecipare alla Seconda Categoria con una squadra orientata al puro divertimento domenicale che non svolge alcun allenamento durante la settimana, ma si gioca tutto ogni domenica, sostenuta dal poderoso e incessante tifo del gruppo “Blocco Ultras”. L’attenzione del Brera a un progetto calcistico più squisitamente agonistico si è realizzata attraverso la gestione della formazione Berretti del Brescia Calcio e la collaborazione tecnica (su questo e altri progetti) dell’indimenticabile n.10 dell’Inter Evaristo Beccalossi. Dopo questa stagione che, nel girone di ritorno, ci ha donato talmente tante soddisfazioni (la squadra, senza mai allenarsi, ha fatto gli stessi punti della prima in classifica) da spingerci a ricordare per sempre questa annata in un libro dedicato dal titolo Mai un allenamento, solo il talento, il Brera si è preparato per una stagione completamente vincente.
L’annata 2014/2015, infatti, si è caratterizzata per una netta vittoria del campionato (con 3 giornate di anticipo) che ha riportato il Brera in Prima categoria. Un importante evento è stato anche il ritorno in panchina di Andrea Mazza (che già aveva allenato la Berretti l’anno precedente) con il quale si è sviluppata un’importante sintonia che lo ha portato a guidare la squadra anche nella stagione 2015/2016.
Una stagione che ha visto il Brera tornare nel campionato di prima categoria, affrontato essenzialmente con una rosa poco diversa dall’anno precedente. Una sorta di continuità al motto “mai un allenamento, solo il talento” che ha portato la squadra, “allenata” (massimo una volta a settimana) da Andrea Mazza, a una salvezza sofferta ma proprio per questo più divertente.
Questa stagione ha visto anche la nascita del progetto Romani People Football Team, una selezione di ragazzi di etnia Rom e Sinti che, sotto la nostra gestione e con la collaborazione di Upre Roma (in particolare di Dijana Pavlovic, Vicepresidente dell’associazione), ha avuto nell’amichevole giocatosi all’Arena contro la selezione della Padania, un primo appuntamento importante, soprattutto dal punto di vista sociale.
La stagione 2016/2017 ha visto un doppio salto in avanti e un ritorno al passato con prospettive importanti per il futuro. L’acquisizione del titolo di Eccellenza (dal Gessate), il ritorno della squadra Juniores (iscritta al campionato Regionale “A”) e, per non farsi mancare proprio nulla, la squadra di Calcio a 5 (C2). Questa stagione ha riportato il Brera ancora di più sotto la luce dei riflettori grazie anche alla panchina offerta a un personaggio istrionico come Enzo Gambaro. L’approccio con la nuova categoria si è rivelato difficoltoso e, nonostante il ritorno in panchina di Andrea Mazza, la salvezza è sfuggita proprio all’ultimo con la sconfitta nei play-out contro l’Union Villa Cassano. Nota positiva la juniores, che, costruita da zero, è riuscita a mantenere la massima categoria regionale, avendo la meglio nei play-out sui parietà del Real Milano.
La stagione 2017/2018 ha visto il suggestivo ritorno sulla panchina del Brera del veterano Andrea Valle, coadiuvato da un ampio staff di ragazzi giovani e preparati. La peculiarità sportiva di questa stagione è stata l’unificazione in un’unica rosa tra Prima Squadra e Juniores. L’elemento che più salta agli occhi del gruppo unico dei giocatori è certamente rappresentato dalla presenza di ben 15 nazionalità diverse tra i componenti della rosa e dello staff. Questa caratteristica multietnica ha reso piacevole e “comunque vincente” l’andamento dei campionati, che per la Prima Squadra purtroppo si è concluso con una retrocessione all’ultima giornata, mentre per la juniores regionale “A”, diretta nella seconda parte della stagione dal ds Pardeo, è arrivata una salvezza ai playout.
La stagione 2018/2019 è cominciata con una grande novità: il varo di una squadra femminile che aveva l’intento di rendere evidente come il calcio possa anche tingersi di rosa, venendo integralmente gestito da uno staff femminile, capitanato dall’allenatrice Isabella Bandini. Purtroppo, questo tentativo non è riuscito a concretizzarsi in un vero e proprio campionato, ma in futuro il Brera si tingerà anche di rosa. Sul versante maschile, la Prima squadra e la Juniores hanno continuato la politica di avere rose che rappresentino la dimensione globale della città di Milano, integrando giocatori che provengono da più di 20 paesi diversi. Entrambe le squadre sono state inizialmente affidate alla guida tecnica di Marco Resca, a cui è succeduto – nell’ultima parte della stagione – Amedeo Mangone, allenatore professionista e già campione d’Italia con la Roma nel 2000 (anno di fondazione del Brera). Le due squadre hanno svolto campionati tranquilli, giungendo undicesima (la prima squadra) e sesta (la juniores).
La stagione 2019/2020 è stata certamente caratterizzata da un passo storico per il nostro club: la creazione del Brera Football Village, che, sempre più, diventerà la “casa dei neroverdi”. Sul fronte del calcio giocato, la principale novità è un grande ritorno: Marco Nichetti, senza dubbio personaggio tra i più rappresentativi della storia del Brera, è tornato sulla nostra panchina, assistito da un ampio staff formato dagli assistenti Tommaso Bassani, Davide La Rosa e Gianfranco Cotrina. La juniores regionale, invece, è stata affidata al giovane allenatore Dario Selli. Al culmine di una stagione travagliata, l’emergenza sanitaria del Covid 19 ha portato alla sospensione dei campionati e al blocco delle retrocessioni, assicurando la salvezza di entrambe le nostre squadre nelle rispettive categorie.
A causa della pandemia, il campionato 2020/2021 è stato prematuramente sospeso dopo appena 4 partite. L’unica consolazione è stato il lustro dato al nostro Brera Football Village dalla manifestazione “Brera&Friends” che ha visto coinvolti, oltre al Brera, 11 club di Milano e dintorni.
Nella lunga pausa prima della stagione 2021/2022 ci siamo dedicati a immaginare e realizzare uno dei nostri più straordinari progetti: il FENIX Trophy, un torneo europeo, riconosciuto dalla UEFA, che mette insieme otto straordinari club dilettantistici in una vera e propria Champions League con trasferte in tutta Europa e dirette televisive, il tutto in uno spirito di autentica amicizia tra club che interpretano nella maniera migliore il calcio dilettantistico. Come spesso è accaduto nella nostra storia, le migliori iniziative non sono state quelle del “raggiungere risultati sul campo di gioco”, ma quelle del “creare nuovi e originali campi di gioco”, anche se anche dal punto di vista sportivo il torneo si è concluso con una medaglia di bronzo per il Brera. La juniores invece, splendidamente guidata da Marian Dragoi, ha riportato una fantastica quanto insperata salvezza nel campionato Under 19 Regionale A per il sesto anno di fila.
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